
Indice
- La tradizione del pane in Toscana
- Perché il pane toscano è sciocco (senza sale)?
- Che sapore ha il pane toscano?
La tradizione del pane in Toscana
“Pane, aceto e pomodoro” è il pasto tipico degli operai raccontati da Vasco Pratolini in “Metello”. Ma non solo! Il pane toscano, anche detto “pane sciocco”, non è solo un accompagnamento, ma la base di alcune delle ricette più tipiche:
- la panzanella (insalata di recupero con pane secco, cipolla rossa lucchese, pomodoro, aceto, basilico)
- la pappa al pomodoro (zuppa poverissima di pane secco, pomodoro, aglio e tanto olio “bono”)
- la ribollita (zuppa a base di fagioli borlotti e cavolo nero)
- il cacciucco (stufato di pesce povero misto, con pomodoro)
- i crostini (pane imbevuto nell’uovo, fritto, spalmato di paté di fegatini di vitello, pollo e acciughe, e poi irrorato con un poco di brodo bollente)

Perché il pane toscano è sciocco (senza sale)?
Se non hai sale in zucca, sei sciocco: e quindi se non hai sale nell’impasto…
In Toscana “sciocco” vuol dire appunto senza sale. “Sciapo” è quasi un sinonimo, anche se il suo significato è più vicino a “insispido”, che significa con poco sapore, oltre che “non-sapido”.
La tradizione toscana del pane senza sale è così antica che viene ricondotta a varie teorie, che potrebbero essere anche tutte valide senza escludersi a vicenda:
- già il pane degli Etruschi era privo di sale, come testimoniano ancora certe ricette di area umbro-laziale, oltre che toscana;
- intorno al 1100 Firenze e Pisa erano in guerra; Pisa, forte del sua posizione e del suo potere commerciale, bloccò gli approvigionamenti di sale a Firenze, e qui si cominciò a fare il pane senza per risparmiarlo;
- sempre a Firenze, in età medievale, il sale era fortemente tassato come bene in entrata;
- la cucina toscana è fatta di sapori forti, per cui ha senso accompagnarla con un pane senza sale.
Dante Alighieri potrebbe aver citato il tipico pane della sua Firenze nel XVII canto del Paradiso, e non solo metaforicamente, quando Cacciaguida gli predice l’esilio con queste parole:
Tu proverai sì come sa di sale
lo pane altrui, e come è duro calle
lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale.
Che sapore ha il pane toscano?

Crosta chiara, rugosa e spessa, alveolatura irregolare, famoso per essere senza sale, il pane toscano non è per questo meno saporito degli altri pani italiani… se fatto con la farina giusta e con lievito madre.
Il disciplinare del pane di Altopascio, simbolo di tutta regione, richiede una farina 0, con indice di forza W310-320.
Io quindi faccio il mio pane toscano usando Farina Petra 5072 Più Vita: una farina di grano tenero tipo 0 con germe di grano tostato stabilizzato attraverso un adeguato trattamento termico che non ne altera le peculiarità; è un po’ più forte rispetto a quella usata ad Altopascio (W:320-340), perché questo mi aiuta nella produzione casalinga senza impastatrice professionale.
La 5072 è stata studiata per le medie e lunghe maturazioni; quella parte di germe di grano consente di ottenere un impasto più morbido ed estensibile (quindi più facile da lavorare) e al contempo un’ottima tenuta della forma. È quindi ideale per fare anche la pizza, che risulta gustosa e friabile anche una volta raffreddata, e mai gommosa.

Ecco la video-ricetta
Ingredienti per un pane toscano da 1100gr (peso da cotto)
Per il preimpasto di lievito madre:
- 25 gr lievito madre da rinfrescare
- 125 gr farina forte (io uso la 6384 di Farina Petra, che è una farina per panettoni)
- 62 gr acqua
Per l’impasto del pane
- 210 gr lievito madre preimpastato
- 455 gr acqua
- 700 gr farina Petra 5072
Metodo
Si parte col preimpasto del lievito madre.
- Giorno 1 – pomeriggio: monto fino ad avere una schiuma il lievito madre con l’acqua tiepida (conviene farlo con una frusta elettrica).
- Unisco la farina e amalgamo: ottengo un impasto sodo, che avrà bisogno di essere lavorato un po’ per diventare omogeneo.
- Lo metto in una ciotola, copro e lascio riposare fino al mattino dopo, al fresco (il disciplinare di Altopascio dice 24 ore a 10 gradi; io mi sono arrangiata con la mite notte ligure, intorno ai 13 gradi, per 16 ore).
- Giorno 2: al mattino impasto il pane. Sciolgo il lievito preimpastato (che si sarà lievemente gonfiato) nell’acqua tiepida (conviene farlo con una frusta elettrica).
- In una grossa ciotola, unisco farina e lievito allungato in modo che tutta la farina si bagni. Lascio riposare, coperto, per mezzora (autolisi).
- Faccio un giro di pieghe ogni mezzora seguendo il mio metodo zero sbatti per fare il pane in 10 minuti, lasciando coperto tra un passaggio e l’altro. In tutto, faccio 6 giri di pieghe.
- Su un piano infarinato, chiudo l’impasto con due o tre giri di pieghe e con la cucitura (come mostrato nel video).
- Metto la pagnotta in un cestino foderato con un telo non colorato e cosparso di farina, con la chiusura in alto; spolvero di farina e copro con i lembi del telo; lascio riposare per due ore a temperatura ambiente (idealmente 24 gradi).
- Al pomeriggio, mi dedico alla cottura del pane. Metto nel forno una pentola di ghisa con il suo coperchio, abbastanza grande per ospitare tutto l’impasto (oppure lo divido in due in due e faccio due cotture).
- Accendo il forno a 220° statico.
- Dopo mezzora, tolgo la pentola dal forno, ci lascio cadere dentro la pagnotta rivoltandola (così la cucitura andrà sotto e sopra avrò una bella superficie liscia). Non c’è bisogno di fare il taglio.
- Lascio cuocere così per 30 minuti, poi tolgo il coperchio e abbasso la temperatura a 180°.
- Lascio cuocere altri 15 minuti, poi controllo: rovescio il pane sul tavolo e lo picchietto sotto. Se suona vuoto è pronto. Spengo il forno e lascio che il pane si raffreddi lentamente lì dentro, con lo sportello semiaperto: questo aiuterà la crosta a diventare più croccante.
Mi raccomando: se il pane deve durarvi più di un giorno, resistete alla tentazione di tagliarlo quando è ancora caldo, o diventerà gommoso!
Il pane toscano resta buono e fragrante per diversi giorni, se conservato avvolto in un telo.
(Post in collaborazione con Farina Petra)